"Homing First", una risposta per gli imolesi in emergenza abitativa
E' nata ufficialmente l'impresa sociale Homing First.
Comunicato stampa
Il futuro del welfare non può passare che attraverso progetti sussidiari, senza i quali nessun obiettivo di interesse pubblico potrà essere raggiunto. Progetto sussidiario è un progetto che valorizza l’iniziativa “dal basso” delle realtà sociali che perseguono un interesse pubblico. Progetto sussidiario è pertanto quello che oggi vi presentiamo.
Ciò che da sempre muove la Caritas è l’ascolto costante dei bisogni delle persone. Ebbene, negli ultimi anni sempre più famiglie si sono presentate in Caritas esponendo il problema dell’emergenza abitativa, che sappiamo esistere sul nostro territorio. Ad oggi, non passa giorno che non si presenti un nucleo per chiedere una casa ad affitto calmierato. Sono famiglie che faticano ad incrementare i redditi familiari per cui occorre diminuire le uscite. Famiglie monogenitoriali, nuclei monoreddito, pensionati con la minima, famiglie sfrattate, ecc. Nell’ultimo anno è cresciuta la richiesta nei nostri confronti anche di case ad affitto di mercato, poiché il mercato stesso non le assorbe essendo nuclei con contratti non a tempo indeterminato oppure perché straniere.
Abbiamo così, a partire dal 2012, “inventato” un nostro modo di fare Housing sociale, affittando case a prezzi bassi, sfruttando la nostra fitta rete di fidelizzazione e di conoscenze, e subaffittandole, a loro volta, a prezzi inferiori al minimo del canone concordato. Dal 2012 ad oggi abbiamo affittato appartamenti a 50 famiglie. Ora gestiamo 32 appartamenti che concediamo ad un affitto medio di 200 euro/mese. I 32 appartamenti sono locati il 66% a famiglie italiane; il 19% a famiglie del Maghreb; il 15% a famiglie dell’Africa continentale. Inoltre, la proprietà degli attuali 32 appartamenti è la seguente: 14 case sono del Comune di Imola; 8 della diocesi; 2 del Seminario diocesano; 6 della Fondazione Istituzioni Riunite; 2 di Privati. Negli appartamenti la cui proprietà è del Comune, gli inserimenti negli stessi vengono concordati con l’Asp in modo paritario.
La soddisfazione di questa iniziativa è stata avvertita da coloro che sono attenti alle dinamiche sociali della città. Questa avventura ci ha insegnato che bisogna credere che certe cose accadano. Siamo partiti con tante domande, eppure ora abbiamo dimostrato che il sogno era realizzabile. Il sogno di dare casa ad un affitto pari alla metà del prezzo di mercato a tante famiglie in emergenza abitativa. Perché il bene-casa è un bene primario, una sicurezza attraverso la quale poter riprendere a sperare in un futuro migliore.
Trascorsi 7 anni dall’inizio di questo servizio reso ai cittadini imolesi e del forese, nell’ottica realistica di ampliamento del numero di case da gestire, come Caritas (ed il suo Ente gestore: l’Associazione Santa Maria della carità onlus) abbiamo avvertito la necessità di strutturarci meglio, di potenziarci numericamente, di condividere know-how con altri, di riuscire ad avere le risorse economiche ed umane in grado di ristrutturare e gestire molti altri appartamenti per poterli offrire ad un numero maggiore di famiglie. È partita quindi un anno fa la ricerca e la selezione del Partner per far nascere una nuova società, senza scopo di lucro, specializzata nell’Housing sociale.
Il 7/1 scorso abbiamo costituito una IMPRESA SOCIALE senza scopo di lucro, denominata HOMING FIRST, scegliendo come Partner il Consorzio Sol.Co Imola (ciascuno di noi – Ass.Santa M. della Carità e Sol.Co - possiede il 50% delle partecipazioni). La scelta del nome rispecchia la nostra volontà di valorizzare la casa come bene primario e richiama la filosofia dell’Housing First (“La casa prima di tutto”), strategia europea per creare percorsi di autonomia delle persone Senza Fissa Dimora. Strategia che punta nel dare priorità alla concessione di una casa, intesa come bene essenziale per poter innescare processi di affrancamento dal proprio stato di disagio. Nel nostro caso, non parliamo di persone Senza Dimora ma di nuclei familiari con i quali, però, crediamo che la filosofia di approccio debba essere analoga a quella dell’Housing First. Noi ci siamo chiamati, però, Homing perché promuoviamo un cambio di paradigma per passare dall’Housing all’Homing, nell’ottica di un welfare abitativo. Homing, infatti, richiama la casa non appena come edificio, ma come “focolare domestico”. È ciò che abbiamo realizzato in questi anni. Non abbiamo solo dato un appartamento a famiglie che non sarebbero mai riuscite ad ottenerlo sul mercato (risposta comunque importante), ma abbiamo promosso un circolo virtuoso ben più ampio. Infatti, stiamo offrendo:
- alloggi “adeguati” e “dignitosi”, ma anche servizi tipici Caritas di accompagnamento verso una maggiore autonomia delle persone;
- un servizio di “mediazione sociale” affinché possa avvenire la migliore integrazione del nucleo all’interno dello stabile nel quale va ad abitare;
- manutenzioni ordinarie sulle quali molte famiglie si troverebbero in difficoltà, garantendo così anche la proprietà che riceverà, al termine della locazione, l’appartamento nello stesso stato col quale ci era stato consegnato (se non anche con migliorie);
- alloggi che vengono solitamente arredati con la cucina completa di mobili ed elettrodomestici.
Andiamo dunque avanti nel nostro lavoro di rete, con l'unico scopo di venire incontro ai bisogni delle persone.