Chi siamo
Caritas diocesana: organismo pastorale
La Caritas: frutto della Chiesa conciliare
La corretta comprensione della Caritas come organismo pastorale è facilitata se la si considera alla luce delle importanti acquisizioni del Concilio Vaticano II che possiamo così riassumere:
- la concezione di Chiesa come comunità che si sviluppa attorno a tre funzioni fondamentali: annuncio e ascolto della Parola, la celebrazione dei Misteri, la testimonianza della carità.
- La visione di Chiesa come soggetto pastorale, responsabile nel suo insieme di tutta la vita ecclesiale.
- La rivalutazione della Chiesa particolare nella quale si fa evento e si rende presente la Chiesa universale: una, santa, cattolica e apostolica.
- L’accentuazione della presenza della Chiesa nel mondo come anima e fermento.
- Una riscoperta della cultura della carità, in fedeltà alla visione evangelica, con la sottolineatura della sua valenza liberatoria e del suo conseguente stretto legame con la giustizia e la pace.
La natura della Caritas diocesana
“La Caritas diocesana, della quale il Vescovo è il naturale Presidente, è l’organismo pastorale costituito al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica”.
Le tre grandi vocazioni della Caritas diocesana sono:
- la promozione di una cultura evangelica della carità;
- l’inserimento della dimensione caritativa nella pastorale organica della Chiesa locale;
- l’educazione alla testimonianza comunitaria della carità, secondo il metodo della pedagogia dei fatti, che significa:
-aiutare la comunità a partire dai problemi, dai fenomeni di povertà, dalle sofferenze della gente, dalle lacerazioni presenti nel territorio;
-per costruire insieme alla gente risposte di solidarietà;
-per estendere la cultura della partecipazione e della corresponsabilità.
Le finalità della Caritas diocesana
- La prima è l’animazione della comunità al senso della carità e della giustizia.
Si tratta di
-aiutare l’intera comunità cristiana a collegare strettamente l’ascolto della Parola e la celebrazione liturgica con l’esercizio della carità, in modo che l’adesione alla fede si traduca abitualmente in testimonianza di vita;
-creare una nuova coscienza collettiva di fronte ai problemi suscitati dalla povertà;
-operare per creare una mentalità più coerente con i doveri della giustizia a servizio delle persone.
- La seconda è il coordinamento delle iniziative di carità e di promozione umana che si presentano come espressione della Chiesa locale.
(si veda il file allegato sui “Criteri di appartenenza alla Consulta diocesana degli Organismi socio-assistenziali”)
- La terza è la formazione degli animatori Caritas e degli operatori della carità.
Essi infatti, per compiere il loro servizio, devono assicurare a se stessi un’adeguata competenza; a maggior ragione quando tali operatori fungono da animatori della comunità. Tre sono i settori di impegno formativo nei quali deve impegnarsi una Caritas diocesana:
-gli animatori delle Caritas parrocchiali;
-i volontari e gli operatori dei vari servizi caritativi;
-i cristiani impegnati come operatori professionali nei servizi pubblici e privati.
- La quarta finalità della Caritas diocesana riguarda la sensibilizzazione della Chiesa locale al problema della fame e del sottosviluppo, aiutando a
-prendere coscienza delle dimensioni dei problemi posti dalla fame e dal sottosviluppo e delle responsabilità che gravano anche su di essa;
-esprimere concrete azioni di solidarietà che possono assumere una molteplicità di forme e di proposte;
-creare un clima di accoglienza e di rispetto nei confronti della presenza degli immigrati.
- La quinta finalità riguarda la solidarietà nelle emergenze. Per quanto riguarda il metodo di intervento:
-vale sempre il principio che la carità deve puntare all’obiettivo dell’autonomia delle persone;
-non si tratta di sostituirsi ma di fare un tratto di strada insieme verso il superamento della momentanea difficoltà; prontezza e continuità sono due caratteristiche fondamentali di un vero aiuto umano nelle situazioni di emergenza.